Quando si dice "andare in bianco"...
Il Whiteout è quella condizione che si verifica quando un ambiente innevato si ritrova immerso nella nebbia. Il malcapitato perde velocemente il senso dell'orientamento e non capisce bene dove si trovi o cosa stia succedendo. Spesso si correla ad una condizione di stress psicologico e di ansia. A volte la stessa condizione esistenziale la si ottiene artificialmente quando il tasso alcolico supera certi limiti.
Inoltre scendere con gli sci in queste condizioni spesso provoca risposte neurovegetative caratterizzate da una forte nausea . Le sensazioni vestibolari provocate dai cambiamenti di equilibrio, ma prive del riferimento visivo, causano una risposta del tutto simile al mal di mare. Ecco perché, tra le regole di sopravvivenza dei Navyseals, una delle più ossequiate riguarda l'evitare pranzi a base di salamelle e salsicce in caso di Whiteout. Da qualche tempo il divieto è stato esteso anche alla Bagna cauda e alla Cassoeula.
Il Whiteout è una condizione che si verifica anche sulle Alpi, sebbene non esista nel nostro linguaggio una parola specifica che descriva il fenomeno. In Alaska, come in tutte le zone artiche, è estremamente frequente. Il vero pericolo in queste situazioni non è il perdersi di per sè; ma il finire in zone pericolose (crepacci, seraccate, canali soggetti a slavine) a causa della perdita della rotta. In un prossimo post vedremo quali sono le strategie da adottare in questi casi, e quali siano le soluzioni offerte in proposito dalla tecnologia.