E’ una notizia vecchia, perché risale
a qualche mese fa. Tuttavia, essendo io notoriamente poco pratico e un po’ a
disagio con i social network, l’ho scoperta di recente. Andrea Giorda, celebre
alpinista torinese, accademico del C.A.A.I., autore di innumerevoli vie
innovative sulle Alpi e con alle spalle un lungo elenco di salite toste (ad
esempio la seconda ripetizione italiana della Diretta Americana al Dru) ha
battezzato una delle sue ultime creature
con il nome “Perseverare è umano”.
Così scrive Andrea: “Federica (Mingolla) accetta volentieri
l’invito, al tiro ho già dato un nome emblematico che riassume questa storia,
Perseverare è umano. E’ anche il titolo di un bellissimo libro di Pietro
Trabucchi, psicologo dello sport. In due giri ne viene a capo, trova la metode
per il passo chiave e gli ultimi metri li centellina riprendendo le forze con
intelligenza. Mi immedesimo e resto col fiato sospeso fino all’ultimo.”
La via si trova sul Neverending Wall del Catteissard (che
non è in Nord Dakota –zucconi che non siete altro – ma in Val di Susa). Si
tratta, per la cronaca di un 8a.
Che dire ad Andrea? Grazie da un ciaparat che non potrà mai
ripetere questa bellissima via a meno non gli si permetta di effettuare la
scomposizione algebrica 8a= 4a+ 4a.
Cioè, scusa Andrea, non potrei scambiare una via di ottavo con due di
quarto di pari lunghezza!?