domenica 29 maggio 2016

IL PESO DELLA SCIENZA

Si tratta di vari chili. Tra pc militare, corazzato ed impermeabile, saturimetri, pannelli solari, cardiofrequenzimetri, GPS, termometri, diari, scale soggettive e quant’altro….



A che serve tutto ciò?  A misurare l’impatto di un ambiente stressante su organismi allenati. 

Quello stesso ambiente sarà poi riprodotto in laboratorio con una fedeltà quasi assoluta (stesso livello di ipossia, stessa dinamica delle temperature, uguale carico di lavoro fisico). Questo è possibile perché il CERISM possiede una camera per la ricerca negli ambienti estremi: la camera è in grado di riprodurre con una fedele successione temporale l’andamento della temperatura e della saturazione dell’ossigeno che saranno stati misurati nei tre giorni target della scalata.


Ecco il famoso, pesantissimo Pc militare blindato. Indovinate chi se lo trascinerà? Sicuramente uno che -toccasse a lui- non sorriderebbe così....

Ci toccherà soggiornare quindi per tre lunghi giorni in quella stanza. Sai che allegria… Ci alterneremo prima noi e poi un gruppo di quattro soggetti che formerà un gruppo di controllo. Tre giorni a testa. L’obiettivo è capire quanto impatti la percezione dell’ambiente nel generare risposte di stress individuali. Vale a dire: se riproduco nella camera condizioni fisiche quasi identiche all’ambiente naturale, a parità di condizioni dove è maggiore lo stress percepito? Lì o in alta montagna? Chi dice che in camera si sta meglio, lo pensa perché ritiene che sia decisivo l’aspetto ansiogeno legato all’ambiente di alta montagna. Nella camera – in effetti –di pericoli naturali (valanghe, crepacci, scariche di sassi) non ce ne sono.

La camera per la ricerca sugli ambienti estremi al CERISM

Però qualcuno sostiene che l’ambiente della camera deteriora i processi sociali nel gruppo; e poi manca anche l’aspetto stimolante dell’ambiente.
Chi ha ragione? Lo sapremo quest’estate. A proposito: siamo in partenza...